




IL PROGETTO

IL CONTESTO
Il contesto dell’irrigazione in Italia è in forte evoluzione e il mondo imprenditoriale (agricoltori, produttori di mezzi tecnici, consorzi e associazioni irrigue) sono alla continua ricerca di nuove soluzioni tecniche ed economico-aziendali per un ottimale impiego dell’acqua, divenuta una risorsa meno disponibile rispetto al passato per i noti effetti del cambiamento climatico oggi in atto, a fronte di richieste idriche crescenti. In Italia circa un quinto della SAU è irrigua, con le note storiche differenze tra il Nord, dove più del 37% della SAU è irrigato, e il Sud, dove lo è solo il 12%. Paradossalmente, oggi i ricorrenti e lunghi periodi di siccità anche al Nord, la riduzione dei ghiacciai nelle Alpi e di copertura nevosa su tutte le montagne, spingono l’agricoltura padana a spostarsi verso tecniche irrigue e approcci colturali già praticati in Meridione, perché da sempre necessari in clima mediterraneo.
L’integrazione del know-how tra ambienti Piemontesi, Pugliesi e Lucani costituisce quindi uno dei punti di forza del progetto IRIDE. Anche nel Meridione Italiano, purtroppo, si assiste ad un aggravarsi delle situazioni di fortissima carenza idrica, con il conseguente utilizzo di falde sempre più profonde e, localmente, l’accentuarsi dei problemi di cuneo salino.
Un altro importante aspetto di contesto generale riguarda la scelta delle tecnologie sulle quali puntare per aumentare la sostenibilità ambientale ed economica dell’irrigazione.
E’ questa la sfida tecnologica in atto che il Progetto Iride intende raccogliere e sulla quale il gruppo di imprese proponenti intende valorizzare i risultati del Centro Nazionale Agritech. Perché le numerose informazioni raccolte possano trasformarsi in suggerimenti operativi integrabili nelle scelte aziendali dell’agricoltore, occorrono nuovi strumenti di raccolta, elaborazione ed aggregazione dei dati, fino alla proposta di soluzioni decisionali.